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Sanificare ambienti di lavoro: significato e attività

Negli ultimi anni in Italia sono stati fatti importanti passi avanti in tema di sicurezza sul luogo del lavoro; non solo in merito all’incolumità legata agli incidenti, ma anche e soprattutto per rendere l’ambiente di lavoro salubre. Ci sono, infatti, svariati contesti lavorativi nei quali batteri, virus e funghi possono proliferare in maniera indisturbata. Di fatto, ad oggi la sanificazione obbligatoria riguarda negozi, ristoranti, bar, uffici aziendali e qualsiasi locale dove il pubblico ha accesso.

L’unico strumento a disposizione per rendere l’ambiente di lavoro sicuro per la salute è sanificare gli ambienti di lavoro. Scopriamo nel dettaglio cosa si intende per sanificazione, cosa prevede la Legge e come effettuarla.

Cosa significa sanificare gli ambienti di lavoro

L’elevato volume di notizie e informazioni che nell’ultimo periodo hanno invaso ogni mezzo di comunicazione ha creato un grande confusione nel cittadino e nei lavoratori. Spesso si tende ad utilizzare, quasi come se fossero sinonimi, i termini pulizia e sanificazione, e sanificazione o disinfezione, ma in realtà è bene chiarire che si tratta di interventi molto diversi per caratteristiche e per utilizzo di prodotti.

Non a caso il Ministero della Salute, in una delle circolari emanate, ha stabilito che l’azienda ha l’obbligo di assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali e di tutti gli ambienti e le postazioni di lavoro nonché di svago (zona destinata alla consumazione di un pasto o di un caffè).

Dunque, la pulizia è un aspetto che va gestito quotidianamente per eliminare lo sporco, la polvere e per lavare con appositi detergenti tutte le superfici presenti in un locale. Diversa è la sanificazione. Infatti, partendo dall’etimologia della parola sanificazione ci si accorge come si tratti di un processo che ha come fine ultimo quello di rendere sano una superficie, un locale, un ambiente esterno e quant’altro. Volendo contestualizzare rispetto alle esigenze dei luoghi di lavoro, la sanificazione viene effettuata per mezzo di una serie di interventi, seguendo un preciso  protocollo sanificazione, grazie ai quali è possibile eliminare batteri e qualsiasi genere di agente patogeno che può essere causa di patologia più o meno grave.

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Sanificazione obbligatoria: normative

Con la circolare numero 5443 pubblicata il 22 febbraio 2020, il Ministero della Salute ha stabilito che la sanificazione va effettuata su tutte le superfici che vengono frequentemente toccate da persone durante l’attività lavorativa. 

Facendo riferimento ad un negozio oppure a un laboratorio artigianale, è obbligatorio sanificare le maniglie delle porte, le finestre, le attrezzature utilizzate per espletare l’attività, i bagni, il pos per procedere con il pagamento di un capo di abbigliamento appena acquistato e via dicendo.

 Fino a qui c’è un chiaro riferimento all’emergenza Covid, ma la sanificazione va oltre questa specifica situazione tant’è che con il Decreto Ministeriale 7, numero 274 del 1997, c’è stata la definizione di sanificazione come la globalità degli interventi che consentono di pulire, effettuare la disinfezione e disinfestazione. Tutto ciò deve avvenire attraverso il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima con particolare riferimento alla temperatura, l’umidità e la ventilazione.

Inoltre, la Legge ricorda che il datore di lavoro ha delle responsabilità legali nei confronti dei propri dipendenti per cui deve tutelarne la salute. Questo significa che nel caso in cui i dipendenti oppure collaboratori di vario grado dovessero ammalarsi durante gli orari di lavoro in ragione di condizioni igienico-sanitarie non idonee, lo stesso datore di lavoro è passibile di denuncia.

Sanificazione locale: chi può effettuarla

Come accade per ogni settore professionale anche per quanto concerne l’intervento di sanificazione dei negozi, sanificazione degli uffici o ad esempio sanificazione dei ristoranti, ci sono regole ben precise da rispettare riguardanti anche i soggetti che possono eseguirla. 

Con il Decreto Legge numero 7 emanato il 31 gennaio 2007 si è voluto rimarcare come un intervento di sanificazione dell’azienda debba essere effettuato soltanto da soggetti autorizzati per cui in possesso di determinati requisiti. Uno dei requisiti è che l’operatore abbia almeno 3 anni di esperienza in questo genere di attività espletati presso un’azienda professionale autorizzata. Da rimarcare che le aziende devono provvedere all’esecuzione della sanificazione periodica dei locali rivolgendosi a una ditta di sanificazione esterna autorizzata per questo genere di attività. Infatti, a prova della corretta sanificazione dell’ambiente potrà essere rilasciato anche il certificato di sanificazione per attività commerciali laddove previsto per legge.

Come si fa la sanificazione tramite nebulizzazione

La sanificazione può essere effettuata con diverse tecniche tra cui una delle più efficaci è quella della nebulizzazione. Viene utilizzato un apposito macchinario in grado di atomizzare nell’ambiente di lavoro il prodotto disinfettante utilizzato. Milioni di particelle molto piccole vengono rilasciate sulle superfici e nell’ambiente per contrastare la presenza di batteri e virus di qualsiasi tipologia. La tecnica si dimostrava molto funzionale per le esigenze di un ambiente all’aria aperta, come potrebbe essere una strada, oppure strutture pubbliche piuttosto frequentate come ospedali e scuole.

Bonus fiscali per la sanificazione di ambienti di lavoro

Dato che la sanificazione dei locali rientra nella categoria degli interventi che vengono resi obbligatori per tutelare la sicurezza sul luogo di lavoro, sono stati previsti dei bonus fiscale che permettono di detrarre le spese sostenute nel corso di un anno solare. Il bonus è stato messo a disposizione anche per l’esigenza di fronteggiare con le risorse a disposizione, il contagio da Covid-19. In pratica tutte le aziende che si rivolgono a società specializzate nel settore per la sanificazione dei propri luoghi lavoro, possono accedere ad un determinato credito di imposta. 

Si tratta dello stesso bonus che viene offerto dal Governo in caso di acquisto di dispositivi di protezione individuale utili per la sicurezza dei dipendenti e dei collaboratori in qualsiasi settore. In particolare, l’incentivo permette uno sgravio del 30% delle spese sostenute. Inoltre l’Agenzia delle Entrate, con un apposito provvedimento direttoriale pubblicato in data 15 luglio 2021, ha voluto chiarire altri aspetti di questa agevolazione come ad esempio le tempistiche per presentare la domanda e il tetto massimo di 60.000 euro di spese sostenute per ciascun beneficiario.

Cosa si intende per sanificazione periodica

In precedenza abbiamo parlato dell’obbligo per le aziende di effettuare la sanificazione periodica dei locali in cui viene espletata l’attività. Si tratta di un importante strumento di prevenzione perché consente di mantenere in un ambiente di lavoro le migliori condizioni igienico – sanitarie mettendo al riparo i dipendenti da semplici malanni di stagione oppure da patologie ben più serie. La sanificazione periodica deve essere effettuata nei ristoranti, nei negozi che trattano qualsiasi genere di articoli e in qualsiasi ambiente di lavoro come un ufficio, un laboratorio, un capannone industriale e un’officina. 

Come anticipato, la ditta di sanificazione esterna alla quale ci si rivolge per eseguire la sanificazione, rilascia un certificato sanificazione dell’avvenuto trattamento e lo svolge nel pieno rispetto di quanto previsto dalla legge. Ossia utilizza prodotti specifici che contengono ipoclorito di sodio da utilizzare in soluzione diluita al 5 oppure al 10% in funzione della situazione. Inoltre, si usa etanolo (più comunemente detto alcol etilico) e perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Le tecniche sono diverse e possono essere basate sull’uso di ultravioletti UVC oppure dell’ozono. Infatti, quest’ultimo gas ha molteplici pregi tra cui quello di avere un enorme potere disinfettante contro batteri, funghi, muffe e acari. In aggiunta dopo aver effettuato la sanificazione con l’ozono non ci sono particolari problemi perché non lascia residui e richiede pochissimo tempo (per un locale di circa 100 metri quadrati è sufficiente mezz’ora).

 

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