I coordinatori della sicurezza in cantiere sono professionisti che coordinano le varie aziende coinvolte nel progetto con lo scopo di ridurre i rischi nel lavoro. Con questi presupposti, quello del coordinatore deve essere considerato ruolo chiave nella corretta esecuzione dei lavori, e questo discorso è valido sia nella fase di progettazione che in quella esecutiva. Vediamo insieme cosa fa nel dettaglio e quali funzioni svolge.
Coordinatore della sicurezza in cantiere: quando è necessario
La nomina di un coordinatore della sicurezza in fase di progettazione (CSP) si rende fondamentale in tutti quei cantieri dove è prevista la presenza di due o più imprese esecutrici, anche se questa non avviene nello stesso momento. In queste situazioni, il committente o il responsabile dei lavori, al momento dell’affidamento dell’incarico di progettazione, nomina il CSP come previsto dall’articolo 90, comma 3, del decreto legislativo n. 81/2008.
la nomina del coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (CSE), fondamentale anch’essa in tutti quei cantieri dove è prevista la presenza di due o più imprese esecutrici, avviene, secondo il comma 4 dall’articolo 90 del decreto legislativo n. 81/2008, prima dell’affidamento dei lavori.
Il CSP non è necessario, secondo quanto dice il comma 11 dell’art. 90 del D.lgs. 81/08 quando i lavori privati sono di importo inferiore ai 100.00 euro. In questo caso basta nominare un CSE prima dell’inizio dei lavori.
Se invece i lavori sono inizialmente affidati ad una sola impresa e l’esecuzione dei lavori (anche parzialmente) è successivamente affidata ad una o più imprese, deve essere nominato un CSE.
Ma quali sono le differenze tra CSP e CSE?
- CSP. La figura, operante nella fase di progettazione, redige un Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), i cui contenuti sono specificati nell’allegato XV del D.lgs. 81/08, e predispone un fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera i cui contenuti sono definiti nell’allegato XVI del D.lgs. 81/08. Il PSC è un documento obbligatorio nel momento in cui in un cantiere ci sono più imprese a svolgere lavori pubblici o privati. Nella redazione di questo documento, il responsabile deve anche tenere conto di possibili rischi che potrebbero derivare da interferenze lavorative. L’omessa redazione del piano di coordinamento è punibile con un’ammenda compresa tra 3.000 e 12.000 euro, o con l’arresto da 3 a 6 mesi.
- CSE. La figura, operante nella fase di esecuzione, deve verificare che le imprese a ci sono stati affidati i lavori osservino e applichino in maniera scrupolosa tutte le indicazioni presenti nel PSC, ma anche adeguare il medesimo a quella che è l’evoluzione dei lavori oppure alle possibili modifiche intervenute. Inoltre il CSE deve verificare l’idoneità del Piano Operativo di Sicurezza (POS) e la coerenza con il PSC. La figura ha anche il compito di segnalare al committente oppure al responsabile dei lavori possibili inosservanze di quanto stabilito nel piano di coordinamento. Le soluzioni in questi casi possono essere numerose, dalle sospensioni dei lavori fino alla risoluzione dei contratti. Nel momento in cui l’impresa dietro segnalazioni non dovesse intervenire per risolvere la problematica, il coordinatore ha l’obbligo di segnalare la situazione alla direzione provinciale del lavoro di competenza oppure all’azienda sanitaria locale.
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Requisiti coordinatore sicurezza
Per svolgere le funzioni di coordinatore della sicurezza, è necessario possedere una serie di requisiti professionali, tra cui una laurea magistrale oppure un diploma di geometra o perito agrario o industriale. In aggiunta, il candidato dovrà possedere l’attestazione da parte dei datori di lavoro che possa comprovare l’attività nel settore delle costruzioni per un periodo di almeno tre anni.
Infine, ma non da ultimo, il coordinatore per la sicurezza deve anche possedere un attestato di frequenza, con relativa verifica finale, di un corso sulla sicurezza, rispettando gli obblighi professionali previsti dagli attuali regolamenti nazionali, nonché dalle circolari del rispettivo ordine di appartenenza.
La formazione del coordinatore della sicurezza
Abbiamo detto che tra i vari requisiti che un coordinatore della sicurezza deve avere, c’è anche quello dell’attestato di frequenza di un corso sulla sicurezza con relativa verifica finale. Il corso ha una durata di 120 ore, e permette di acquisire tutte quelle conoscenze e competenze necessarie in materia di salute sui luoghi di lavoro e di sicurezza sul lavoro.
Durante questi corsi si apprendono:
- Analisi dei rischi, criteri per l’organizzazione del cantiere, norme di buona tecnica.
- Metodologie per elaborare PSC, ovvero piani di sicurezza e coordinamento, POS (piani operativi per la sicurezza) e PSS (piani sostitutivi della sicurezza).
Nel momento in cui si sarà ottenuto l’attestato, ogni 5 anni sarà necessario seguire un corso di aggiornamento che in questo caso durerà però sole 40 ore. Tale aggiornamento permette di migliorare le competenze acquisite, quindi di mantenere la qualifica. Se non dovessero essere completate formazione e aggiornamento, non sarebbe possibile svolgere il ruolo del coordinatore.
L’aggiornamento, in linea di massima è così articolato:
- Modulo 1. Normativa, sistema legislativo, responsabilità civile, amministrativa e penale, tutela assicurativa.
- Modulo 2. Analisi del rischio, segnaletica, infortuni, dispositivi di protezione individuale.
- Modulo 3. Documento di valutazione rischi (DVR), piano operativo sicurezza (PSO) e piano di sicurezza e coordinamento (PSC).
- Modulo 4. Questo modulo è dedicato a particolari lavorazioni come demolizione, scavi, lavori in quota e altre ancora.
- Modulo 5. Rischi specifici, come quelli biologici, cancerogeni, elettrici, vibrazioni, e molti altri ancora.